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27/11/2018

Vitine gialle e nere

di Danio Miserocchi

Vitine gialle e nere

Nell’ordine degli Imenotteri, a possono essere definite “api” approssimativamente un migliaio di specie di solo in Italia, compresi i bombi, che in realtà sono veramente Apidi, solo più tozzi e villosi di quelle domestiche.

Le vere vespe, fondano come i bombi società annuali, hanno un vitino sottile, sono meno villose, e possiedono la capacità di arrotolare le ali a tubicino.

Almeno per questa volta però, scordiamoci la classica distinzione che vuole le api “simpatiche” e le vespe “antipatiche”: quest’idea è deformata dalle poche specie che possiamo incontrare spesso presso casa. Sono tante le specie, con stili di vita diversi.

Si tratta di insetti eusociali, che non possono vivere da soli. La regina, intanto, comanda fino ad un certo punto: c'è il potere operaio perché la regina dipende come approvvigionamento dalle operaie, ma sono loro che decidono dove reperire il cibo, e nel caso delle api sono le operaie che decidono anche dove fondare nuovi alveari.

A proposito, operaie in questo caso si coniuga solo al femminile, con i maschi, aploidi, cioè “dimezzati” dal punto di vista genetico, che nemmeno Medardo di Terralba…

Sono spesso dotati, i maschi, di antenne arricciate con civettuola bellezza, occhi composti molto sviluppati... non molto espressivi, ma carini... e una volta eseguito il loro eventuale dovere di ventilatori viventi possono fecondare le future regine, cioè le principesse. E basta, dato che non sono capaci di nutrirsi adeguatamente.

Passiamo ora ad una veloce rassegna di “api” solitarie, che apparentemente sembrano un paradosso, sono strane anche quando dormono, magari dentro i fiori, o attaccate a qualche stecco con le mandibole.

Nel caso dell’ape cardatrice, Anthidium, i maschi sono grossi e difendono strenuamente dei territori ricchi di fiori, e le femmine costruiscono nidi foderati con peluria vegetale, in cui le larve, come nei generi successivi, vivono con ognuna la sua bella scorta di nettare.

L’ape muratrice Osmia è più simile a un ape domestica come aspetto, i maschi si concedono un ciuffetto bianco in fronte talvolta questa specie questo genere nidifica in conchiglie vuote di chiocciola, talvolta foderate con petali di fiore.

L’ape carpentiera Xylocopa, nera, villosa e con le ali dai meravigliosi riflessi blu, scava o adatta fori che trova nel legno.

L’ape tagliafogle, Megachile si accontenta di fori già esistenti o che scava nel terreno o altrove che fodera con foglie tagliate a d'arte, a segmenti semicircolari, a formare dei barilotti.

Poi ci sono le api cuculo, come Thyreus, le quali depongono le uova nei di altrui.

Sapere che senza le api non mangeremmo molta frutta, rende bizzarri anche noi umani però, perché spesso sono in calo.

Anche le vespe, di costituzione più sottile. quindi in cui il vitino si vede meglio, hanno tanti parenti, come le vespe vasaie Eumenis, che costruiscono vasetti di pregevole fattura in fango, con bruchi stipati dentro ad arte.

Cambia la sostanza ma anche le madri Sphex con grilli e tettigonie, Sceliphron con i ragni, sono temibili cacciatrici, ma per la loro alimentazione preferiscono il nettare.

Tutto questo per garantire il sostentamento della prole, pungendo, con il veleno adeguato e con precisione, dato che non hanno inventato il frigorifero.

Noi umani, che le troviamo… un po’ strane, abbiamo preso ispirazione da loro per film di fantascienza.

Beh, gli imenotteri con pungiglione non hanno vite particolarmente facili in natura, essendo prede ambite di tassi, falchi pecchiaioli, gruccioni, e stilopidi, ovvero dei minuscoli insetti parassiti che vivono tra un segmento e l’altro dell’addome delle povere vespe Polystes.

Se anche le vespe con il nido di cartone attaccato al muro ora vi ispirano, avendo guadagnato un po’ del vostro rispetto e delle vostre movenze più accorte, per quanto possibile… questo è un invito a scoprire quanto sia vario il loro mondo.

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